Il Virus Respiratorio Sinciziale, una macchina micidiale

Nella scorsa puntata abbiamo iniziato a parlare di Virus Respiratorio Sinciziale (RSV) spiegando alcuni degli stratagemmi che utilizza il virus per diffondersi più facilmente ed evadere le difese immunitarie della persona che infetta.

In questa puntata spieghiamo alcuni dettagli su questi meccanismi che finalmente sono stati chiariti dalla scienza. Dico "finalmente" perché per decenni è stato impossibile produrre vaccini o anticorpi monoclonali contro questo virus. Tutti i tentativi di mettere a punto strumenti di immunizzazione contro il virus respiratorio sinciziale erano falliti. Anzi, nel 1966 gli studi clinici su un vaccino prodotto con le tecniche tradizionali (virus inattivato) si erano conclusi drammaticamente con un gruppo di bambini vaccinati che, nonostante il vaccino, avevano sviluppato una forma grave di bronchiolite dopo essere stati infettati dal virus.

L'interesse dei ricercatori si è concentrato in particolare su una proteina di superficie del virus respiratorio sinciziale: la proteina F. Questa proteina è una vera e propria macchina biologica che, nel momento in cui il virus si avvicina alla cellula da infettare, cambia la propria forma stirandosi ed allungandosi per agganciare meglio i recettori che si trovano sulle cellule dei bronchi.

Il cambio di forma della proteina F è alla base degli insuccessi che per decenni hanno lastricato la strada della ricerca di un vaccino contro il virus respiratorio sinciziale. Finalmente negli ultimi due decenni, una volta svelato questo mistero, è stato possibile mettere a punto anticorpi monoclonali e vaccini efficaci contro il virus respiratorio sinciziale.

Di proteina F e di altro ancora parliamo in questa ultima avvincente puntata del podcast di erreconzero. Non perdetelo.

Una macchina micidiale - seconda parte